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26 Maggio 2023
14:00

Quando si parla di febbre nel neonato e quando preoccuparsi

La febbre nei neonati è un rialzo della temperatura corporea sopra i 38°C, se viene misurata per via cutanea, o sopra i 38.5°C per via rettale. Non è una malattia, ma il sintomo, nella maggior parte dei casi, di un'infezione virale o batterica. Si gestisce con gli antipiretici, ma i bimbi con meno di 3 mesi devono essere visitati con urgenza dal pediatra.

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Quando si parla di febbre nel neonato e quando preoccuparsi
Misurare febbre bambini

La febbre nel neonato è un evento non comune, che giustamente spaventa sempre il genitore. È un innalzamento della temperatura corporea al di sopra dei valori normali, ovvero superiore a 38°C per la temperatura cutanea, superiore a 38.5°C per la temperatura rettale.  I neonati hanno temperature medie un po’ più elevate rispetto agli adulti, ma anche ai bambini più grandi, per un’attività metabolica più veloce. Più comune invece è trovare, specie nella stagione invernale, la febbre nei bambini.

La febbre è sintomo di un’infezione, spesso trasmessa proprio dai genitori o dai fratellini più grandi, specie se vanno a scuola o all'asilo. I piccoli sono molto vulnerabili ai germi, perché hanno un sistema immunitario ancora in via di formazione. Gli unici anticorpi che hanno sono quelli della mamma, trasmessi in gravidanza e con l’allattamento al seno, ma che ovviamente hanno una breve durata: il bambino crescendo dovrà farsi i suoi anticorpi.

È necessario avvisare subito il medico se il bambino è piccolo, in particolare se ha meno di tre mesi o non sta bene; altrimenti il genitore può attendere 24 ore e provare a gestire la febbre cercando prima di tutto di raffreddare il corpo del neonato. Dobbiamo svestirlo, ma non lasciarlo nudo, perché spesso un innalzamento della temperatura può essere causato da un abbigliamento troppo pesante o un ambiente eccessivamente caldo. Il piccolo deve inoltre mantenersi idratato, quindi bisogna somministrare il latte in formula o allattarlo al seno. Se si tratta di bimbi più grandi, si può offrire anche acqua e  camomilla.

Le cause della febbre nei bambini

La causa della febbre nei bambini può essere di diverso tipo. Quasi sempre è un’infezione virale, ma potrebbe essere anche batterica.  Tra i motivi più comuni troviamo:

  • Infezione virale. Raffreddore, influenza e altre infezioni virali sono la causa più comune
  • Infezioni batteriche. Un'infezione delle vie urinarie è la causa più comune di febbre silente e batterica
  • Febbre da vaccino. La febbre con la maggior parte dei vaccini inizia nelle prime ore. Dura dai 2 ai 3 giorni, ma a volte può comparire diversi giorni dopo la somministrazione del vaccino. È un piccolo effetto collaterale, normale e innocuo. Significa che il vaccino sta funzionando
  • Febbre neonatale. La febbre che si verifica durante i primi 3 mesi di vita può essere grave. I bambini devono essere visti il ​​prima possibile dal pediatra, perché potrebbe essere sepsi (un'infezione del sangue)
  • Meningite. È l’infezione  delle membrane che ricoprono il midollo spinale e il cervello. I sintomi più frequenti sono oltre la febbre anche rigidità del collo, mal di testa e confusione. I bambini più piccoli sono letargici o così irritabili da non poter essere consolati. Ma a volte i sintomi non sono specifici, per cui non è sempre facile fare diagnosi di meningite, specie se il bambino è piccolo. Se non trattata precocemente, la meningite batterica può subire serie complicanze neurologiche e non.
  • Surriscaldamento. La febbre è generalmente di basso grado. Può verificarsi durante le ondate di caldo o se il piccolo è troppo vestito. La temperatura diventa normale in poche ore dopo essere stato trasferito in un luogo più fresco e scompare rapidamente con il riposo e bevendo liquidi extra
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Come riconoscere la febbre nel bambini

La febbre potrebbe far apparire il nostro bambino arrossato in viso e potrebbe avvertire mal di testa o dolori muscolari, sudorazione o brividi. Sono però fastidi che un neonato piccolo non può comunicare chiaramente ai suoi genitori. L’unico strumento che ha a disposizione è il pianto. Inoltre, potrebbe essere inappetente e assonnato. Tra i sintomi possibili ci sono anche:

  • marezzatura cutanea
  • pallore
  • rash o colorazione bluastra (cianosi) della cute
  • occhiaie
  • mucose pallide
  • fontanella anteriore tesa o depressa
  • scarsa reattività agli stimoli
  • tono muscolare ridotto
  • affaticamento respiratorio
  • pianto flebile
  • vomito ripetuto
  • scarsa emissione di urine

Per accertare il problema, bisogna misurare la febbre, possibilmente con un termometro digitale a bulbo. Misuriamo se possibile la temperatura esterna, all’inguine o sotto l’ascella.La temperatura interna, per esempio, nel sederino o all’orecchio, è meno affidabile.

Cosa fare se il neonato ha la febbre

Se il neonato è piccolo, ovvero non ha ancora compiuto i 3 mesi, bisogna immediatamente chiamare il pediatra o portarlo al pronto soccorso. Se non manifesta segni allarmanti ed è più grande, è comunque importante contattare il medico curante e stabilire con lui i tempi di un controllo clinico.

Per abbassare la temperatura si somministra il paracetamolo (la dose è in base all’età e soprattutto al peso). L’antibiotico va somministrato solo su prescrizione medica e in caso di infezioni batteriche, che dovranno essere accertate dal medico. Con  quelle virali non serve.

La Società Italiana di Pediatria raccomanda i mezzi fisici, come un bagnetto in acqua tiepida, spugnature o borsa del ghiaccio solo in caso di ipertermia, ovvero il classico colpo di calore mentre ne sconsiglia l'uso in caso di febbre. Sono da evitare le frizioni con l'alcol, poiché può essere assorbito dalla pelle e risultare nocivo. È molto importante mantenere il piccolo idratato: i neonati vanno allattati al seno, mentre i bimbi più grandicelli vanno invogliati a bere (piccoli ma frequenti sorsi) acqua, camomilla e tisane.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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