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29 Gennaio 2024
11:00

Quando spostare il bambino nella sua cameretta?

Non esiste un'età giusta per spostare il bambino nella sua cameretta, dobbiamo capire quando è pronto e abituarlo gradualmente. Le linee guida dell'OMS consigliano però il room-sharing almeno fino al sesto mese di vita, per scongiurare il rischio di SIDS.

A cura di Sophia Crotti
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Quando spostare il bambino nella sua cameretta?
bimbo dorme nel suo lettino

Il bimbo può essere spostato nella sua cameretta dopo i 6 mesi. Secondo le linee guida dell'OMS è infatti molto importante che il piccolo dorma nella stessa stanza dei genitori praticando il room-sharing, fino al sesto mese di vita per scongiurare il rischio di SIDS.

Lasciare che il bimbo dorma nella sua culla, ma a fianco al lettone dei genitori, permette loro di nutrirlo quando ne ha bisogno, di intervenire in caso di necessità e di scongiurare dunque il rischio di morte in culla. Questa pratica però non deve protrarsi troppo nel tempo, il piccolo deve infatti anche abituarsi a dormire senza la presenza costante dei propri genitori, sapendo sempre che se avrà bisogno di loro li basterà chiamarli o attirare la loro attenzione con il pianto.

A che età far dormire il bambino nella sua cameretta?

Non esiste un'età precisa in cui è giusto spostare il bimbo nella propria cameretta, è importante calibrarsi sempre sulla sua serenità e sulla nostra. Un bimbo che non ne vuole più sapere di dormire nella stessa stanza dei genitori spesso lo fa capire risultando irrequieto, o risvegliandosi nella notte. Tuttavia dobbiamo cercare di fare attenzione ad alcuni suoi comportamenti:

  • il bimbo si sveglia di notte per mangiare: se il piccolo si sveglia continuamente di notte, per mangiare, soprattutto se abbiamo scelto di allattarlo a richiesta, spostarlo in un altra stanza complicherebbe le cose, quindi dobbiamo aspettare che il piccolo bimbo abbia perso questa abitudine.
  • L'ansia da separazione: è un momento che fa parte dell'evoluzione del bambino. Tra gli 8 e i 18 mesi il bimbo capisce di essere una realtà a se stante, rispetto ai genitori e  teme di rimanere solo ogni volta che non li vede. È bene non spostare il bimbo in una cameretta da solo quando sta vivendo questa fase.
  • il rituale della nanna: se il bimbo ha da poco imparato, tramite uno specifico rituale, ad addormentarsi e rimanere addormentato tutta la notte a fianco a noi genitori, non è questo il momento di spostarlo, aspettiamo che sia rodato su questa esperienza.
  • Un periodo di cambiamenti: se il bimbo sta affrontando altri cambiamenti, legati alla crescita o alla sua salute, non obblighiamolo a vivere anche il trauma che potrebbe comportare ritrovarsi dall'oggi al domani a dormire solo nella sua cameretta.

Dal punto di vista medico, le linee guida sul sonno del neonato, promulgate dall'OMS, specificano che con il bimbo va praticato co-sleeping per i suoi primi 6 mesi di vita. Il piccolo non potrà dunque abbandonare la stanza dei genitori prima, per scongiurare il rischio di SIDS. I genitori devono infatti curarsi che il bimbo dorma in posizione supina e controllare durante la notte che stia bene.

I vantaggi di far dormire il bambino nella sua cameretta

I benefici che il bimbo e noi genitori vivremo, una volta spostato il piccolo nella sua cameretta sono innumerevoli:

  • il bimbo acquisisce sicurezza: il piccolo ha bisogno di capire, con la propria esperienza, che può sconfiggere in maniera autonoma le sue paure, che siano quella del buio o dei mostri. Addormentarsi nella sua cameretta e risvegliarsi senza che nulla gli sia successo lo aiuterà.
  • il bimbo supera l'ansia da separazione: il piccolo imparerà, magari aiutato da un peluche, che i suoi genitori ci sono anche se non li vede e possono intervenire non appena lui richiama la loro attenzione.
  • noi genitori ritroviamo la nostra intimità: le preoccupazioni per il nostro bimbo sono tante, ma è anche giusto pensare alla coppia. La camera da letto è un luogo intimo, in cui ritrovare con il partner le abitudini e la routine di sempre.
  • il bimbo impara l'autoconsolazione: se prima ad ogni risveglio il piccolo si consolava chiedendo il latte, in cameretta da solo dovrà imparare a consolarsi autonomamente, anche solo nell'attesa che il genitore venga da lui. Questo processo è fondamentale per la sua crescita.

Come abituare il bambino a dormire da solo

Abituare il bambino a dormire nella sua cameretta non è semplicissimo, il piccolo ha infatti ormai associato la routine del sonno serale alla camera matrimoniale dei genitori.

bimbo dorme da solo

Si possono però mettere in atto queste pratiche, per rendere il meno difficoltoso possibile lo spostamento:

  • Creiamo una routine prima della nanna: un bagno caldo rilassante, un po' di musica classica o di rumori bianchi, una fiaba letta mentre è nel suo lettino o un sacco di coccole e baci. Tanti sono i gesti che possono precedere ogni sera il momento del trasferimento del piccolo nella sua cameretta, così che si addormenti senza alcuna paura.
  • Lasciamo una luce accesa: se la paura maggiore del bimbo è quella del buio possiamo lasciare una lucina accesa, così che ne sia meno spaventato.
  • Abituiamo il bambino alla sua cameretta: durante il giorno facciamolo giocare nella sua camera, così che si abitui all'ambiente circostante, rendiamolo su misura per lui.
  • Rendiamo il passaggio alla cameretta graduale: per abituare il bimbo a dormire da solo, conviene farlo familiarizzare con la cameretta a poco a poco. Possiamo farlo dormire lì qualche ora nel pomeriggio, e, gradualmente, anche tutta la notte.
  • Parliamo con il bambino: se ha l'età per comprenderci, spieghiamogli che come i suoi genitori hanno una camera tutta per loro, anche lui avrà la sua, dove ci saranno i suoi pupazzi, e potrà dormire serenamente tutta la notte.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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