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21 Aprile 2023
17:00

Sbalzi di umore nei bambini: gli spunti per riflettere su come stanno

Gli sbalzi d’umore nei bambini vanno osservati e monitorati, se persistenti e significativi possono essere il segnale di disagio o stress dovuto a cambiamenti, situazioni spiacevoli o difficili da gestire. Non vanno confusi però con le emozioni, che possono cambiare da un momento all’altro, soprattutto nei più piccoli.

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Sbalzi di umore nei bambini: gli spunti per riflettere su come stanno
Psicologa e psicoterapeuta
sbalzi d'umore nei bambini

In alcuni momenti della vita – e in alcune persone più che in altre – l'umore può cambiare velocemente e a chi guarda da fuori può sembrare che questo accada improvvisamente, senza motivo. In questi casi sentiamo parlare di "sbalzi d'umore" o "oscillazioni del tono dell'umore" in gergo più tecnico. Di cosa si tratta?

Prima di parlare delle derive che può prendere il nostro tono dell'umore definiamo brevemente cosa è e cosa lo distingue dalle emozioni…

Cos'è l'umore?

Con il termine "umore" intendiamo uno stato d'animo che oscilla su un continuum che va dall'euforia alla depressione. Di solito per la maggior parte del tempo il nostro umore fluttua nella parte centrale di questo continuum, condizionato da emozioni, eventi, situazioni quotidiane. Fluttua ma non cambia repentinamente come le emozioni. È uno stato di sottofondo che tende a durare un po' nel tempo.

Le emozioni, invece, potremmo considerarle come delle reazioni psicofisiologiche che esperiamo in risposta a stimoli interni (ad esempio un pensiero che ci fa preoccupare) o esterni (ad esempio la reazione di paura di fronte a un cane minaccioso). Per loro natura hanno un andamento a picchi: raggiungono un massimo di intensità che poi va a diminuire nel giro di qualche minuto. Ci servono a reagire in modo veloce e adattivo all'ambiente.

Gli sbalzi d'umore nei bambini

Quando parliamo di sbalzi d'umore nei bambini quindi dobbiamo intanto chiederci che cosa stiamo osservando:

  • Emozioni che cambiano da un secondo all'altro? Questo come abbiamo visto è in parte dovuto alla natura stessa delle emozioni, fatte per durare poco. Il fatto che siano così esplosive da sembrare fuori controllo (es: un attimo prima il bambino gioca felice e un secondo dopo sta distruggendo con rabbia tutte le costruzioni) può essere invece dovuto a capacità di regolazione emotiva ancora immature: l'abilità di regolare l'intensità delle nostre emozioni termina di svilupparsi solo in tarda adolescenza! In questi casi sta a noi adulti cercare di capire cosa ha scatenato l'emozione di rabbia, validarla (es "capisco che questa cosa ti abbia fatto arrabbiare tanto") e stare vicino al bambino mentre l'emozione fa il suo corso aiutandolo a regolarne l'intensità (ok essere arrabbiati ma piano piano dobbiamo imparare a non distruggere tutto quello che è a tiro quando succede).
  • Tono dell'umore che oscilla? Ad esempio nostro figlio che è quasi sempre sereno e tranquillo nell'ultimo periodo è sempre di cattivo umore, irritabile, piange per motivi apparentemente futili. Oppure passa da ore di estrema euforia a periodi di umore nero e spegnimento. In questi casi la prima cosa da indagare è se riusciamo a trovare delle regolarità che possano fornirci degli indizi sulla causa scatenante il cambio d'umore. Se è quasi sempre irritabile il pomeriggio posso chiedermi se c'è qualcosa che lo turba a scuola, se inizia a rabbuiarsi la sera prima dell'allenamento forse c'è qualcosa che lo preoccupa a calcio…

In generale possiamo tenere a mente che le emozioni, soprattutto nei bambini, sono volubili per natura ma un umore duraturo caratterizzato da irritabilità, tristezza, spegnimento o che oscilla tra picchi di euforia incontenibile e picchi di depressione può essere il segnale di disagio psicologico da non sottovalutare.

Come comportarsi?

Con i bambini più grandi vale sempre la pena provare a parlarne con loro, mostrando che il nostro intento è comprendere e non giudicare il loro stato d'animo.

Nel frattempo osserviamo, chiediamoci quali cambiamenti ci sono stati ultimamente nella loro vita, anche quelli che ci sembrano banali. Non trascuriamo mai di parlarne anche con il nostro pediatra per escludere ad esempio carenze vitaminiche o nutrizionali che possono influenzare il nostro umore.

Infine, se il quadro persiste e causa un disagio significativo al bambino e alla famiglia è bene considerare una consulenza psicologica per escludere un eventuale disturbo dell'umore e trovare comunque le strategie più opportune per affiancare il bambino nelle proprie tempeste emotive.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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