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26 Febbraio 2024
12:45

Uso problematico di social e videogame: 1 adolescente su 10 rischia ansia e difficoltà relazionali

Secondo il report pubblicato dall'ISS in collaborazione con l'OMS, circa 4 adolescenti italiani su 5 utilizzano quotidianamente social e videogame. Un uso eccessivo e incontrollato della tecnologia è però connesso a litigi con i genitori, difficoltà relazionali e veri e propri attacchi d'ansia quando ci si trova offline.

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Uso problematico di social e videogame: 1 adolescente su 10 rischia ansia e difficoltà relazionali
Uso problematico di social e videogame: 1 adolescente su 10 rischia ansia e difficoltà relazionali

I giovani utilizzano sempre di più social e videogiochi, ma se da un lato l'avvento della tecnologia ha aperto a nuove prospettive per la socialità a distanza, dall'altro molti ragazzi e ragazze rischiano di sviluppare problemi emotivi, ansie e una certa difficoltà nel gestire il tempo passato con gli occhi fissi sullo schermo.

A fotografare la situazione è il Report sulle tecnologie digitali, l’uso e le potenziali problematicità di strumenti all’interno della popolazione adolescenziale che l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato in seguito all'indagine internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) che è stata realizzat con la collaborazione dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Lo studio, volto ad analizzare il rapporto tra tecnologia e benessere socio-psicologico di adolescenti e pre-adolescenti, ha preso in considerazione un campione di 89.321 ragazzi e ragazze, tutti tra gli 11 e i 17 anni di età.

Dai dati raccolti – suddivisi per fasce d'età  e regioni di provenienza – è emerso un quadro piuttosto complesso e stratificato, dove i potenziali benefici che il mondo digitale può offrire in termini di socialità, informazione e impegno civico vengono controbilanciati dal rischio di alimentare un approccio "patologico" al mondo online, caratterizzato dall'ansia continua di accedere ai propri profili e difficoltà relazionali sia con i coetanei che con i genitori.

«Circa 4 adolescenti su 5 utilizzano quotidianamente i social media, con 1 su 10 a rischio di sviluppare un uso problematico» si legge nel report, con un certo divario tra i due sessi che vede le ragazze maggiormente esposte rispetto ai coetanei maschi e un picco che si raggiunge intorno agli 11 anni per poi decresce con l'aumentare dell'età.

Ma quali sono queste conseguenze negative che una frequentazione assidua e incontrollata dei social potrebbe comportare? Il report li identifica con una certa precisione:

Litigi con genitori a causa dell’uso

  • Usare i social per scappare da sentimenti negativi
  • Mentire ai genitori sul tempo d’utilizzo
  • Problemi con gli altri a causa dell’uso
  • Trascurare altre attività a causa dell’uso
  • Fallimento nel controllo del tempo
  • Sintomi di astinenza quando si è offline
  • Volontà di passare sempre più tempo online
  • Ansia di accedere ai social

Il mondo dei social non è però stato l'unico campo d'indagine preso in considerazione. I ricercatori hanno posto sotto la lente d'ingrandimento anche il rapporto tra i giovani e i videogiochi, una forma d'intrattenimento sempre più diffusa e raffinata che però non sembra essere esente da criticità analoghe da quelle relative al mondo dei social network.

«I videogiochi in adolescenza hanno un ruolo che va oltre a quello di una semplice attività ricreativa: il loro utilizzo può portare a vantaggi cognitivi, emotivi e sociali – afferma lo studio –Allo stesso tempo, però, un uso sregolato può generare conseguenze negative per l’individuo come ansia, depressione, minori risultati scolastici, disturbi del sonno e comportamenti aggressivi».

Qui invece è l'emisfero maschile a presentare maggiori problemi: quasi 4 ragazzi su 5 giocano ai videogame tutti i giorni e per più ore al giorno (il 17% anche più di quattro ore quotidiane) e la sensazione più frequente risulta quella di ritrovarsi ad essere "assorbiti" dal prodotto con cui si sta giocando.

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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