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23 Marzo 2023
14:00

Esiste un figlio preferito? Questa è la domanda più temuta da tutti i genitori

La domanda che nessun genitore vorrebbe sentirsi rivolgere: hai un figlio preferito? In realtà secondo la scienza esiste ed è stato anche individuato, anche se nessun genitore lo ammetterà mai.

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Esiste un figlio preferito? Questa è la domanda più temuta da tutti i genitori
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La domanda è quello che ogni genitore cerca di evitare, ma che prima o poi viene posta proprio dalla prole. Esiste un figlio preferito? Saremmo tentati a dire di no, che ogni volta che si accoglie un bambino nella propria vita l'amore si moltiplica per due, per tre, per quattro. Ma mentiremmo a noi stessi. Perché effettivamente la scienza dice che esiste un figlio preferito. Anche se questo non vuol dire non amarli tutti!

Anche se un figlio preferito esiste, quello che possiamo fare è evitare di creare trattamenti di favore e agire nel pieno interesse di tutti i figli, che si amano comunque allo stesso modo, pur essendo inclini a preferirne uno rispetto ad un altro. Ma perché siamo portati a farlo? E non c'è un modo per evitare questa discrepanza di preferenza?

Il preferito esiste, secondo i figli

Anche se tendiamo a tenerlo nascosto e a minimizzare le apparenze, le preferenze tra figli sono inevitabili. Se fino a oggi, però, era sempre stata una supposizione, un'ipotesi, quasi una leggenda metropolitana, da qualche tempo gli scienziati di tutto il mondo hanno iniziato a indagare per dare una risposta inconfutabile alla domanda che nessuno di noi vorrebbe mai sentirsi dire.

I genitori non dicono mai chi è il preferito, ma i figli lo percepiscono

Secondo uno studio della sociologa Katherine Conger dell’Università della California pubblicato nel 2006, i genitori ammettono di avere un figlio preferito, anche se nessuno vuole mai confessare quale sia. A dirlo sono i figli stessi, che percepiscono nei comportamenti dei genitori chi è il prediletto. Secondo quanto emerso dai loro racconti, infatti, spesso il preferito è il primogenito, anche se i ricercatori avrebbero scommesso sul secondogenito o i successivi, perché sono i più piccoli di casa e, di conseguenze, i più bisognosi di cure e di attenzione.

Un altro studio ha confermato la percezione dei figli. Il sociologo Bornstein ha condotto uno studio su 55 madri, che hanno giocato prima con i primogeniti di 20 mesi e poi, dopo tre anni, con i secondogeniti alla stessa età. I genitori tendevano a giocare di più con il primogenito. Questo perché è con lui che si diventa genitori per la prima volta, si sperimenta cosa vuol dire prendersi cura di un bambino e la genitorialità stessa, mentre con il secondo tutto è già stato sperimentato e si è più "tranquilli", in un certo senso.

In realtà non è sempre così, perché entrano poi in gioco anche altri fattori, che tendono a farci preferire un figlio rispetto a un altro.

due figli lavatrice mamma

Perché esistono preferenze tra i figli

I genitori tendono sempre a negare che esistano dei favoritismi e delle preferenze, perché temono che possano crearsi squilibri in famiglia insanabili, sia nel rapporto tra genitori e figli, sia nella relazione tra fratelli e sorelle. Eppure non possiamo nasconderci dietro un dito.

Nella "scelta" del figlio preferito entrano in gioco diversi fattori

Se, come scoperto da questi studi, il figlio preferito sarebbe, nella maggior parte dei casi, il maggiore, proprio perché ci ha permesso di scoprire cosa vuol dire essere genitori e con lui è stato tutto un susseguirsi di prime volte, talvolta le carte in tavola sono un po' diverse. E il primogenito deve cedere il passo al secondo o al terzo figlio (e via dicendo). Questo perché ci sono altri aspetti che tendono a farci preferire un figlio o un altro.

  • Possiamo tendere a preferire più un figlio rispetto ad un altro perché caratterialmente siamo più affini.
  • A volte, tendiamo a rivederci anche fisicamente da bambini nei nostri figli e per questo siamo portati ad avere nei loro confronti una preferenza maggiore.
  • Oppure si tende a prediligere il figlio adulto, perché più vicino alla propria concezione della vita: non essendo più un bambino, è possibile dialogare alla pari.

Avere preferenze è assolutamente normale: quello che possiamo fare è evitare di avere atteggiamenti e comportamenti che possono avere conseguenze negative sugli altri fratelli e sorelle, che potrebbero sentirsi messi in secondo piano.

Le conseguenze per l'altro o gli altri figli

Le conseguenze per l'altro figlio possono davvero essere devastanti, soprattutto quando non si riesce a evitare una disparità di trattamenti. Il figlio non preferito potrebbe:

  • sentirsi meno importante agli occhi dei genitori
  • pensare di essere la pecora nera della famiglia
  • iniziare a provare sentimenti contrastanti verso colui o colei che è privilegiato
  • arrivare addirittura a sentirsi in colpa, per una situazione di cui non è assolutamente responsabile (e non lo è nessuno, a patto che i genitori non abbiamo commesso passi falsi che abbiano potuto condurlo a credere questo)

Cosa possiamo fare per evitare situazioni di questo tipo?

  • evitare di usare due pesi e due misure,
  • fare in modo che non ci siano disparità di trattamento
  • cercare di mantenere in casa armonia ed equilibrio quando si tratta di gestire i rapporti interni
  • mai cedere alla tentazione di fare paragoni tra i nostri figli, perché ognuno ha una sua identità e una sua unicità che dobbiamo riconoscere e valorizzare
  • far capire ai nostri figli che li amiamo tutti con la stessa intensità, ora e per sempre

Certo non è sempre facile, ma è lo stesso mestiere di genitore a non esserlo. L'importante è mantenere sempre aperto il dialogo e cercare di comprendere chi si ha di fronte, per costruire insieme una comunicazione continua che permetta di evitare fraintendimenti che, alla lunga, possono creare incomprensioni insanabili.

Mai sentirsi in colpa

Come abbiamo accennato anche in precedenza, può capitare (a momenti e in alcune specifiche situazioni) di trovarsi ad avere preferenze tra i figli: è assolutamente normale. Così come lo è non comprenderli sempre, arrabbiandoci con loro quando non si comportano come ci aspetteremmo. Siamo tutti esseri umani, genitori e figli, con i nostri pregi e i nostri difetti, i nostri talenti e i nostri limiti, tanti limiti.

Non dovremmo mai sentirci in colpa per quelle emozioni e quei sentimenti che, in fin dei conti, ci rendono umani. Come lo è amare i propri figli più di ogni altra cosa al mondo, anche se ogni tanto ci mettiamo in dubbio e li mettiamo in dubbio. C'est la vie, direbbero i francesi.

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