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6 Marzo 2023
13:00

La Festa della donna spiegata ai bambini

Oltre alle mimose ai gesti galanti, la Festa della Donna rimane una ricorrenza dal profondo significato sociale. Spiegare ai bambini origini e valori dietro all'8 marzo diventa così fondamentale per crescere futuri adulti rispettosi e liberi da qualsiasi stereotipo.

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La Festa della donna spiegata ai bambini
festa donna mimosa bambino

Ogni 8 marzo il mondo intero si ferma a celebrare l'Internation Women's Day o, come siamo più abituati a chiamarla, la Festa della Donna, una ricorrenza tutt'oggi molto sentita e durante la quale le donne italiane sono solite ricevere mazzetti di mimose e qualche pensierino. Il vero significato dell'8 marzo però non risiede nei fiori, nei regali o nei gesti di galanteria (che pure sono sempre graditi), ma in una storia di lotte, diritti conquistati e altri traguardi ancora da raggiungere che sicuramente è bene raccontare ai bambini fin dai primi anni.

Perché la Festa della Donna si festeggia l'8 marzo

Negli ultimi anni si è molto diffusa la convinzione che la data dell'8 marzo sia stata scelta per ricordare l'incendio di una fabbrica di camicie americana durante il quale persero la vita più di 100 lavoratrici, diventate così simbolo di un genere oppresso e mai adeguatamente tutelato.

La storia dell'incendio è molto diffusa, ma si tratta di una mezza fake

Nelle realtà dei fatti però, quella dell'incendio è una storia ai limiti della leggenda metropolitana – probabilmente fu il risultato di più fatti di cronaca mischiati insieme nel corso del tempo – e le effettive origini  della festa sono da ricercare in contesti ben più politicizzati.

All'inizio del Novecento infatti, i movimenti socialisti internazionali avevano cominciato a porre molta attenzione nei confronti delle donne – le quali ora reclamavano a gran voce l'accesso a diritti essenziali come il voto – tanto che nel febbraio del 1908 il partito socialista di Chicago organizzò un primo Woman's Day per discutere della condizione femminile nelle fabbriche e, più in generale, del ruolo della donna nella società dell'epoca. L'evento fu un successo e negli anni successivi anche in altri stati europei si vennero ad organizzare giornate ed eventi politicizzati dedicati alla donna, sia come madre sia come lavoratrice.

donna meccanico
Non esistono "lavori da uomo "o lavori "da donna"

Fu nel 1917 però che il giorno dell'8 marzo s'intrecciò indissolubilmente con la Festa della Donna. In questa data infatti migliaia di donne di San Pietroburgo decisero di scendere in piazza per scioperare contro la fame e le ingenti perdite di vite umane che il regime zarista stava imponendo al popolo a causa della partecipazione russa alla Grande Guerra.

Si trattò di un evento storico e molto probabilmente fu proprio questa manifestazione di volontà e determinazione che spinse molti Paesi a iniziare a celebrare le donne in questo giorno. La festa ufficiale però nacque solo nel 1977, quando l'ONU a propose agli Stati membri l'indizione dell'8 marzo come festa internazionale dedicata alle donne di tutto il mondo.

Come spiegare la Festa della donna ai bambini

Come abbiamo visto, a differenza di altre occasioni la Festa della donna non vanta origini molto adatte ad aneddoti avvincenti da raccontare per stregare l'attenzione dei bambini, tuttavia il valore della giornata val bene un piccolo sforzo per riuscire a trasmetterne il messaggio ai più giovani.

La festa dell'8 marzo nasce infatti per ricordare non solo la parità tra uomo e donna, ma celebrare l'unicità della figura femminile, un tempo relegata al ruolo di madre e sposa e che ora invece diventa protagonista del proprio futuro. Il modo migliore per omaggiare la ricorrenza è infatti insegnare ai bambini come non esistano mestieri da maschi o attività cui la donna non è in grado di accedere.

Dallo sport alle scoperte scientifiche, dalla politica all'arte, le donne hanno contribuito alla Storia e al progresso umano tanto quanto gli uomini. Parliamo dunque ai bambini di Marie Curie, due volte vincitrice del premio Nobel (uno per la fisica, uno per la chimica) ma che, pur essendo una degli scienziati più importanti di sempre, in quanto donna venne oscurata a lungo dalla figura del marito; raccontiamo di Rosa Parks, che nel 1955 diede il via alle conquiste per i diritti dei neri rifiutandosi di cedere il proprio posto del bus ad un bianco; oppure citiamo Artemisia Gentileschi, pittrice del Seicento che riuscì a ribellarsi alla violenza e far brillare il proprio genio artistico in un mondo per soli uomini.

Forza delle donne

Insomma, portiamo esempi, raccontiamo tutto c'è che un tempo le donne non potevano e che, in alcune parti del mondo, non possono ancora fare, come scoprire i capelli, indossare un paio di jeans, lavorare o andare a scuola e, soprattutto, facciamo tante domande per stimolare curiosità ed educare al rispetto.

"Cosa serve per fare l'astronauta?"; "Quali capacità servono?"; " Queste capacità sono solo dei maschi o pensi che anche le femmine possano possederle?"; "Ritieni che il coraggio sia una cosa da maschi o da femmine?"; "Per quale motivo?".

Interrogativi del genere – validi sia per i bimbi che per le bimbe – rappresentano il modo migliore per favorire il pensiero e accompagnare i bambini alla comprensione del concetto di parità di genere e le bambine alla consapevolezza che nessuna strada è preclusa: loro possono diventare qualsiasi cosa sogneranno di essere!

Perché l'8 marzo si regalano le mimose?

Insieme al racconto dei valori dell'8 marzo, una parentesi può essere riservata anche ad una curiosità che ogni bimbo (e più di qualche adulto) potrebbe custodire nei confronti dell'8 marzo: ma perché per celebrare la Festa della donna si regalano mimose? Come spesso accade, il motivo è molto più banale di quanto si possa pensare…

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale infatti, l'Italia era scampata alla dittatura fascista e aveva allargato il diritto di voto alle donne, ma si trovava ad essere Paese povero e che doveva essere ricostruito.

In questo contesto, la nuova classe politica festeggiò l'8 marzo la prima Festa della Donna dell'Italia repubblicana e tre deputate del Partito Comunista – Teresa Mattei, Rita Montagnana e Teresa Noce – proposero di adottare la mimosa come simbolo della giornata. Il motivo? Erano fiori comuni, facili da trovare e poco costosi, il che era decisamente importante in un Paese che doveva fare i conti con una situazione economica tutt'altro che rosea.

Come spiegare la Festa della Donna a scuola

A scuola la Festa della Donna può trasformarsi in un bellissimo momento d'apprendimento per lavorare sull'abbattimento degli stereotipi.

Un'attività divertente per le scuole primarie può, ad esempio, prevedere l'elenco di una serie di mestieri e compiti considerati da maschi e chiedere alla classe di realizzare dei disegni relativi ad una di queste attività ma con protagoniste dei personaggi femminili.

Anche parlare in classe o assegnare una piccola ricerca sulle figure storiche femminili può rivelarsi molto utile: se trattata nel modo giusto – realizzando cartelloni, cercando filmati o scovando curiosità su Internet – non si tratta affatto di un'attività noiosa e aiuta a far capire quanto toste e cazzute possano essere le donne. Altro che sesso debole…

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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