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28 Novembre 2023
18:00

La tradizione di San Nicola spiegata ai bambini

San Nicola, conosciuto in alcune culture come Santa Claus o Babbo Natale, è un personaggio leggendario con radici storiche che tradizionalmente porta doni ai bambini buoni durante la sua festa, il 6 dicembre. La sua storia ha radici antiche e varie versioni in diverse parti del mondo: ecco come spiegarle ai bambini.

A cura di Sara Polotti
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La tradizione di San Nicola spiegata ai bambini
san nicola

Spesso le figure di San Nicola e di Santa Claus – e quindi di Babbo Natale – vengono sovrapposte, ma in realtà c'è qualche differenza. La storia di questo santo, infatti, parla di doni portati di notte, ma si è modificata nel corso dei secoli e all'interno delle varie culture trovando diverse declinazioni.

Possiamo quindi dire tranquillamente che Babbo Natale nasce proprio dalla figura di questo vescovo cristiano, un santo venerato per la sua generosità.

Chi era San Nicola?

San Nicola, noto anche come Nicola di Myra, San Nicolà o Nicola di Bari, è una figura cristiana venerata nella Chiesa cattolica, nella Chiesa ortodossa orientale, nella Chiesa anglicana e in alcune comunità protestanti. La sua festa, conosciuta come la festa di San Nicola, è celebrata il 6 dicembre.

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San Nicola, che era molto amato quando ancora era in vita, è nato intorno nel terzo secolo d.C. a Patara, una città nella parte meridionale dell'odierna Turchia. Era noto per la sua bontà e generosità fin dalla giovane età. Divenne vescovo di Myra, una città anch'essa nella regione, e alla sua vita sono associate numerose leggende e alcuni racconti popolari.

Perché San Nicola porta i doni? La leggenda

Una delle storie più celebri legate a San Nicola è il suo gesto di carità nei confronti di tre sorelle povere. La tradizione narra che il padre delle ragazze non potesse permettersi di fornire una dote per ciascuna di loro, il che le avrebbe lasciate senza possibilità di matrimonio.

San Nicola, apprendendo della loro situazione e intenerendosi, donò in segreto una notevole somma di denaro a ciascuna delle sorelle, gettando le borse di monete attraverso la finestra di casa loro. Tutto questo durante la notte.

Grazie a questo gesto altruista la figura di San Nicola è divenuta quella del protettore dei bambini e dei poveri.

A partire dal Medioevo, quindi, cominciò a diffondersi una tradizione che pone le basi per Babbo Natale, ovvero uno scambio di doni per commemorare l'onomastico del santo, che cade il 6 dicembre. Piano piano la data cambiò, spostandosi verso il 25 dicembre, per sovrapporsi al Natale. E anche la figura del vescovo perse le sembianze del santo storicamente vissuto, per assumere quelle di Santa Claus e Babbo Natale come lo conosciamo oggi, con la lunga barba bianca.

Ma come avvenne questa trasformazione? In alcune zone del Nord Europa, come nel Lussemburgo,  San Nicola si chiamava Sinterklaas. I coloni portarono poi a New York questo culto, che portò Sinterklaas a diventare Santa Claus, quello che conosciamo come Babbo Natale.

Come si festeggia in Italia

In alcune zone del mondo, anche italiane, San Nicola viene tuttora festeggiato e, un po' come avviene per Santa Lucia nel Nord Italia e in Svezia, è lui a portare i doni ai bambini durante la notte, piuttosto che Babbo Natale. E lo fa, naturalmente, in una data diversa da quella del 25 dicembre, ovvero tra il 5 e il 6 dicembre.

A ricevere i suoi regali durante la notte sono i bambini di Bari (la città da cui prende il nome San Nicola di Bari, le cui ossa sono conservate nella chiesa maggiore). Anche a quelli friulani e trentini, bellunesi e della Sinistra Piave ricevono i tradizionali doni se hanno fatto i buoni.

In Trentino addirittura esiste anche un personaggio demoniaco che accompagna San Nicola: si tratta del Krampus, un diavolo che punisce i bambini che non hanno fatto i buoni!

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