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27 Dicembre 2023
10:00

Le tradizioni di Capodanno spiegate ai bambini: dal menù alle leggende di tutto il mondo

Capodanno è la notte più lunga e ricca di festeggiamenti dell'anno, tante sono le tradizioni che arrivano dallo Stivale e dal mondo, ecco come spiegarle ai bambini.

A cura di Sophia Crotti
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Le tradizioni di Capodanno spiegate ai bambini: dal menù alle leggende di tutto il mondo
capodanno

A Capodanno, o meglio nella notte di San Silvestro si festeggia la fine dell'anno appena trascorso e l'inizio di quello che sta iniziando. Ma perché si fa il brindisi a mezzanotte? E perché si mangiano cotechino e lenticchie in alcune zone d'Italia? Forse non ve lo siete mai chiesti, ma le domande inaspettate dei più piccoli ci portano ad interrogarci anche sulle tradizioni che abbiamo sempre dato per scontato di conoscere. Ecco qualche nozione sul Capodanno per non lasciare che le domande dei bimbi ci colgano impreparati.

La tradizione di Capodanno

La notte più lunga dell'anno, fatta di brindisi, cenoni e festeggiamenti, è quella tra il 31 dicembre e il 1 gennaio, ma perché festeggiamo il Capodanno proprio in quella data?

Un tempo Capodanno si festeggiava il 1 di marzo

Non molti sapranno che un tempo Capodanno si festeggiava il 1 di marzo, è solo grazie a Giulio Cesare, che in epoca precristiana modificò il calendario vigente introducendo il calendario giuliano, che il 1 gennaio è diventato il giorno iniziale dell'anno. Infatti nel calendario introdotto dal sovrano il 1 gennaio era la data dedicata a proprio  Giano, il dio dei nuovi inizi. Quale miglior data per il Capodanno?

Oggi la data di Capodanno è invece dedicata a San Silvestro, che fu un Papa morto a Roma il 31 dicembre 335.

5 curiosità sul menù di Capodanno

Le principali curiosità su Capodanno riguardano il menù, per noi può essere scontato trovare sulla tavola imbandita sempre la stessa pietanza, ma non è così nel resto d'Italia e del mondo però.

cotechino
  • Cotechino e lenticchie: su molti piatti a Capodanno non può mancare uno zampone di cotechino, accompagnato da un contorno di fumanti lenticchie. La carne simboleggia l'opulenza, essendo una carne grassissima che molti un tempo non potevano permettersi, mentre le lenticchie, fin dai tempi degli antichi romani, rappresentano i soldi, quindi mangiarne un piatto significa sperare in un anno economicamente fortunato.
  • Il Capitone: è una specie di anguilla, dunque un pesce che però ricorda nella forma un serpente. Si è soliti mangiarla a Capodanno nel sud Italia, poiché rappresenta l'uccisione del serpente che ingannò Eva nella Bibbia, divenendo il simbolo del male.
  • 12 acini d'uva: questa usanza ha origini spagnole e prevede che a Capodanno, con il rintoccare della mezzanotte, i commensali mangino 12 acini d'uva. Ogni boccone rappresenta un mese dell'anno, quelli dolci, corrisponderanno ai mesi felici, quelli più acidi i mesi più difficoltosi dell'anno che verrà.
  • Melograno: non dovrebbe mai mancare durante il cenone di Capodanno, poiché era il frutto sacro a Venere e Giunone, in grado di portare fertilità e ricchezza a chiunque ne mangiasse i chicchi prelibati. Soprattutto in Grecia la tradizione vuole che un ospite spezzi a mano un melograno, più chicchi cascheranno nel piatto, più si sarà fortunati.
  • Datteri: grandi, piccoli e zuccherini i datteri sono un porta fortuna per tutto l'anno. Va conservato infatti il nocciolo, che se tenuto con sé diverrà un amuleto.

Le usanze di Capodanno

Le usanze di Capodanno sono moltissime e tutte legate a un po' di sana superstizione. Ecco come spiegare ai nostri bimbi perché a Capodanno ci sono i fuochi d'artificio o si usa indossare la biancheria rossa.

pigiama rosso
  • Indossare intimo rosso: perché non mettere anche ai nostri bimbi la biancheria rossa? Una tradizione cinese, arrivata fino a noi, vuole che chi a Capodanno indossa intimo rosso sarà in grado di scacciare gli spiriti maligni. Se vogliamo che il nostro bimbo viva un anno fortunato, ricco di avventure e buona salute, infiliamogli un indumento rosso e secondo la tradizione il gioco è fatto.
  • Buttare via le cose vecchie: fare decluttering è consigliato soprattutto a Capodanno, anche se per essere più sostenibili potremmo dare via qualcosa che non usiamo più. In ogni caso questo simboleggia una sorta di rottura con il passato e predisposizione alla novità del presente.
  • Fuochi d'artificio: al rintoccare della mezzanotte, ovunque ci troviamo possiamo sentire esplodere i boati dei fuochi d'artificio. Spettacoli pirotecnici invadono il cielo, lasciando tutti a bocca aperta, ed il motivo di tanto baccano lo si ritrova nelle usanze degli antichi. Si pensava infatti che per allontanare tutti gli spiriti maligni che avevano abitato l'anno appena trascorso, in modo che non infestassero quello che stava per arrivare, bisognasse infatti fare più baccano che si potesse, come anche oggi accade l'ultimo dell'anno.
  • Il bacio sotto al vischio: molti pensano che sia una tradizione natalizia ma non è così. Baciarsi sotto al vischio porta bene proprio a  Capodanno, secondo una leggenda celtica. La dea Freya, protettrice degli innamorati ha due figli, Balder e Loki, al primo è dedicato il sole, è il figlio amato e buono, al secondo il male, per la sua invidia e irascibilità. Tra i due nasce un forte conflitto e Loki inizia a progettare l'uccisione del fratello Balder, quando la madre lo viene a sapere si dispera, si dispera e invoca l'aiuto di qualsiasi pianta o animale. Chiama tutti a rapporto, tranne la pianta del vischio. Dunque il fratello malvagio usa proprio una pianta di vischio per creare un'arma appuntita con la quale riesce a trafiggere il fratello. Freya si dispera per l'accaduto, piange a dirotto per la dimenticanza e le sue lacrime cadendo sull'arma fatta di vischio ne generarono delle bacche che curarono miracolosamente il figlio. Il vischio da quel giorno è simbolo dell'amore eterno, che vince la morte, ecco perché è bene baciarsi lì sotto.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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