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21 Ottobre 2023
18:00

Meningite nei bambini: sintomi, cura e conseguenze della malattia

La meningite è una malattia infettiva molto grave, causata da batteri, virus o funghi che attaccano le meningi, ossia il tessuto che protegge il cervello e il midollo. Colpisce soprattutto i bambini, per questo è bene prevenirla con gli appositi vaccini.

A cura di Sophia Crotti
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Meningite nei bambini: sintomi, cura e conseguenze della malattia
bimba febbre

La meningite è una malattia  che colpisce le meningi, membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale per proteggerli. Il solo nome di questa malattia spaventa moltissimo i genitori.

La meningite riconosce principalmente cause infettive, ma esistono anche meningiti non infettive (es. da farmaci, da neoplasia).

La forma di natura infettiva può essere virale, batterica o fungina:

la meningite virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune. Gli agenti patogeni più frequenti sono herpesvirus ed enterovirus

la meningite batterica è più rara ma estremamente più grave e può avere anche conseguenze fatali

la meningite da funghi o miceti si manifesta soprattutto in persone con deficit della risposta immunitaria e può rappresentare un pericolo per la vita.

Quindi, vi sono diverse forme di meningite, a seconda del germe in causa. La meningite batterica è altamente pericolosa. Proprio per questo è fondamentale cecare di  prevenire l'infezione con i vaccini. Attualmente abbiamo a disposizione vaccini offerti gratuitamente per prevenire alcune forme di meningite batterica. Entro l’anno di vita è fortemente consigliato il vaccino contro il meningococco B e ACWY e quello contro l’Haemophilus influenzae di tipo B, Streptococcus Pneumoniae. In adolescenza, è consigliabile sottoporre i ragazzi al richiamo del vaccino tetravalente coniugato anti meningococco A,C,W,Y. In alcune regioni, attualmente sono nove, viene offerto in adolescenza anche il vaccino contro il meningococco B.

I sintomi della meningite sono diversi a seconda della fascia d’età, spesso aspecifici se il bambino è piccolo; tra i più noti, ma non sempre presenti all'esordio, vi sono rigidità nucale, febbre alta e vomito. In caso di sospetto di meningite, il Pediatra Curante invierà il bambino in Pronto Soccorso per la conferma diagnostica e per le terapie.

Che cos'è la meningite e quali sono le cause

La meningite  è un'infezione  che colpisce i tessuti che rivestono e proteggono il cervello e il midollo spinale. Nelle forme infettive, a causare la meningite in età pediatrica possono essere non solo batteri, ma anche virus o più raramente funghi e parassiti.

Nei neonati, i batteri coinvolti sono:

  • Streptococcus pneumoniae di tipo B
  • Escherichia coli
  • Listeria Monocytogenes

Per le altre fasce d'età invece, la meningite può essere più facilmente causata anche dai seguenti batteri:

  • Neisseria meningitidis
  • Streptococcus pneumoniae

Chi colpisce e come avviene il contagio

La meningite può colpire chiunque, ma i soggetti più a rischio sono i lattanti sotto l'anno di vita, i bambini sotto i 4 anni di età, gli adolescenti, gli anziani, i pazienti immunodepressi o affetti da malattie croniche.

Vi può essere  concomitante  sepsi, infezione che si diffonde attraverso il sangue.

bimba mal di testa

Tra i bambini  e gli adolescenti l'infezione si diffonde per via respiratoria, stando a stretto contatto ( come specifica il sito del Ministero della Salute) con una persona malata o con un portatore sano dei batteri all'interno del cavo orale. Colpevoli infatti sono le secrezioni che provengono dalla bocca, come starnuti, goccioline di saliva mentre si parla o secrezioni nasali.

Proprio per questo asili, scuole, discoteche, palestre o in generale luoghi affollati, dove i bambini trascorrono diverso tempo, sono gli ambienti prediletti dai batteri per la loro trasmissione.

I sintomi della meningite

I sintomi più noti  della meningite sono rigidità della nuca, febbre e vomito, ma possono variare a seconda dell'età del bambino e del germe in causa.

Sotto l'anno di vita è difficile che i neonati manifestino gli stessi sintomi dei bambini più grandi. Alcuni atteggiamenti, però, potrebbero indurre i genitori a percepire che qualcosa non va:

  • agitazione o irritabilità
  • inappetenza
  • letargia
  • febbre molto alta o molto bassa
  • vomito
  • convulsioni
  • eruzioni cutanee (soprattutto se è di origine meningococcica)
  • fontanella anteriore gonfia

Nei bambini più grandi e negli adolescenti, invece, i sintomi più noti della meningite sono:

  • febbre
  • mal di testa
  • confusione
  • rigidità del collo
  • convulsioni
  • fotofobia

Diagnosi

Non è semplicissimo effettuare una diagnosi di meningite, poiché spesso si manifesta con sintomi aspecifici come mal di testa e febbre alta. I medici dunque, per comprendere il motivo dei sintomi, procedono con degli esami del sangue e un test delle urine.

La conferma si ha con una puntura lombare, ossia un prelievo di liquido cerebrospinale, che permette di identificare la malattia e il patogeno che l'ha provocata e che deve essere eseguita quanto prima in caso di sospetta meningite.

Conseguenze della meningite nei bambini

La meningite batterica è un'infezione molto grave, seppur curata in maniera tempestiva si calcola che tra il 5-25% dei soggetti non sopravviva. Circa la metà di coloro che sopravvivono a questa malattia sviluppa conseguenze a lungo termine, di tipo neurologico o non, tra cui sordità, disturbi della vista, disturbi dell'apprendimento, perdita degli arti, cicatrici cutanee, convulsioni.

Una condizione rara ma molto grave che può portare a morte entro 24 ore è la  sindrome di Waterhouse-Friderichsen che si presenta sotto forma di setticemia fulminante da Neisseria Meningitidis caratterizzata da ipotensione rapidamente progressiva che porta allo shock settico, coagulazione intravascolare disseminata con porpora diffusa soprattutto a livello della cute, rapido sviluppo dell'insufficienza surrenalica, associata a massiva emorragia surrenalica bilaterale

Come si cura la meningite nei bambini

I bimbi che risultano affetti da meningite batterica vengono sottoposti nell'immediato a cure antibiotiche, viene somministrato loro un antibiotico ad ampio spettro, che possa così cercare di combattere l'infezione. A seconda del germe e del decorso della malattia poi, si potrà intervenire con specifiche cure o interventi.

Cosa fare in caso di contatto

In alcuni casi, a seconda del germe coinvolto, può essere richiesta una profilassi antibiotica per i "contatti stretti" del soggetto malato.

antibiotico bambina

Sono da considerare contatti stretti coloro che nei 7 giorni precedenti alla diagnosi abbiano vissuto con il malato, abbiano condiviso una stessa stanza o classe, abbiano avuto con lui contatti ravvicinati (ad esempio attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti, giocattoli).

Vaccini e prevenzione della meningite

Per evitare che i bimbi contraggano virus o batteri che poi possono sfociare in questa malattia, è bene vaccinarli almeno  contro quei germi per cui esiste un vaccino. Esistono diversi vaccini, alcuni obbligatori, altri consigliati, volti ciascuno a rispondere all'azione di ogni diverso patogeno.

Come specifica il sito del Ministero della Salute, per prevenire le forme batteriche nei bambini esistono

-vaccino anti pneumococcico: raccomandato per i bambini a partire dai 3 mesi di vita;

-vaccino anti Haemophilus Influentiae tipo b: obbligatorio per i bambini a partire dai 3 mesi di vita;

– 3 tipi di vaccino anti-meningococco:

  • vaccino anti-meningococco ACWY: raccomandato per i bambini che abbiano compiuto un anno di età. È consigliato il richiamo con il vaccino tetravalente per gli adolescenti;
  •  vaccino contro il meningococco B: raccomandato per i bambini a partire dai 3 mesi di vita; in alcune  regioni italiane è anche offerta la vaccinazione per gli adolescenti.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              Le reazioni avverse (o secondarie)  dovuti al vaccino sono minimi, febbre con una frequenza del 3%, gonfiore, rossore o dolore al braccio con una frequenza tra il 15 e il 25%. Sensazione di malessere, irritabilità o sonnolenza nel 30% dei casi e rarissime manifestazioni allergiche. Conseguenze minime se messe a confronto con la possibilità del vaccino di prevenire il decorso di una malattia molto grave.
Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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