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8 Marzo 2024
18:00

Noia, invidia, ansia e imbarazzo: le nuove emozioni di “Inside Out 2” sono quelle che provano gli adolescenti?

È uscito il trailer di Inside Out 2, il film di animazione sulle emozioni che prova la protagonista Riley. Ora la piccola è adolescente e le semplici emozioni della prima stagione hanno lasciato spazio a noia, imbarazzo, ansia e invidia. Come mai gli adolescenti provano poprio queste emozioni?

A cura di Sophia Crotti
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Noia, invidia, ansia e imbarazzo: le nuove emozioni di “Inside Out 2” sono quelle che provano gli adolescenti?
emozioni

È uscito questa notte il trailer ufficiale del nuovo film di animazione Inside Out 2. Ad unirsi alla combriccola di emozioni che aveva animato la prima stagione, ormai uscita nel 2015, ci sono un gruppetto di sensazioni dai colori più tenui, ma dall'impatto molto più forte.

Si aggiungono alla già presenti Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura, tutte le emozioni che la piccola Riley, ormai 13enne, prova mentre si avvicina cauta all’adolescenza. 

Ansia è la prima ad entrare in scena con la sua parlantina rapida, la segue invidia, molto piccola e di colore verde smeraldo. Stesa sul divano con il cellulare tra le mani c’è noia, e ultimo un gigante buono, vestito con una tuta e i pantaloni a vita bassa è imbarazzo, che si presenta con le mani un po’ sudate.

Emozioni più complesse, che accompagnano la ragazza nell’adolescenza e reprimono le altre in un barattolo di vetro. Ma come mai i ragazzi vivono queste emozioni durante l’adolescenza?

Le emozioni dell’età del cambiamento

Adolescenza significa proprio crescere, o meglio attraversare una fase di transizione dall’infanzia alla vita adulta. L’etimologia del termine rimanda al latino "adoleo" e significa “colui che si sta nutrendo” e che, una volta adulto, sarà invece “colui che si è nutrito” e può muovere i passi nella vita adulta.

L’adolescenza è un periodo di forte disregolazione emotiva, quella capacità di accettare le emozioni, comprenderle e agire di conseguenza che già interessa i bambini da piccoli. Le emozioni con le quali i giovani adulti devono avere a che fare, sono sempre più complesse e necessitano una forte dose di accettazione e regolazione emotiva che sarà tanto più forte, quanto più già durante l’infanzia i ragazzi siano stati in grado di lavorare sulle proprie emozioni.

Imbarazzo e ansia

Gli adolescenti, esattamente come Riley nel cartone animato, si trovano a vivere dei forti cambiamenti, primo fra tutti sperimentano una maggiore indipendenza dalla famiglia. I genitori, che prima erano stati il loro unici punti di riferimento, lasciano spazio agli amici, che assumono sempre più rilevanza nella vita dei ragazzi. Le amicizie però bisogna costruirle, e a 13 anni si è spesso in una fase della vita costellata anche da cambiamenti.

imbarazzo

Entrare a far parte di un nuovo gruppo, porta con sé il desiderio di accettazione, e di determinazione della propria personalità.  Voler essere accettati, però, comporta ansia e anche un po’ di imbarazzo.

L'imbarazzo, poi, che appare anche nel film di animazione, sembra essere anche quello di un corpo in evoluzione e che spesso si fatica ad accettare.

Per quanto riguarda l’ansia, invece, dobbiamo ricordare che questa è sempre un meccanismo salva-vita, volto a tutelare bambini e adolescenti. L'era dei social network tra le mani dei giovanissimi sempre più presto, però, come dimostrano diversi studi, ha accentuato questo sentimento di ansia dei ragazzi nei confronti del mondo esterno. Anche nel film di animazione, infatti, questo sentimento tende a prendere il sopravvento e il controllo sugli altri, dimostrando come, se non adeguatamente curato, possa arrivare ad anestetizzare tutte le altre emozioni trasformandosi in un vero e proprio disturbo d'ansia.

Invidia

L’invidia è un sentimento che si prova fin da piccoli, nella forma della gelosia tra fratelli o per le attenzioni dei genitori. Un gruppo di studiosi nel 2017 ha interrogato alcuni adolescenti chiedendo loro se provassero invidia, il 90% ha risposto di provarla quotidianamente e maggiormente quando si trova online, che non quando si trovava in contesti sociali.

invidia

I social network e i profili patinati che mostrano vite perfette, risultati ottenuti e corpi meravigliosi, possono acuire questo sentimento. Un gruppo di ricercatori ha infatti spiegato in uno studio pubblicato su ScienceDirect che l’invidia che gli adolescenti sviluppano, soprattutto a causa dell’impatto che hanno i social su di loro, è pericolosa, agisce infatti rendendoli poco empatici o prosociali, elementi fondamentali per essere integrati in un nuovo gruppo di amici.

Inoltre, sempre secondo lo studio, gli adolescenti che provano invidia verso i loro compagni di classe o amici, tendono anche a sopravvalutarli finendo per sentirsi sempre più insicuri. 

Noia

La noia è un sentimento che sembra incutere terrore nei ragazzi, tanto che i momenti in cui il cervello potrebbe semplicemente riposare vengono, il più delle volte, riempiti dallo scrolling sul cellulare o sul tablet. Questo tentativo di riempire dei momenti in cui il nostro cervello invece potrebbe riposare, ipertstimolandolo, non fa altro che acuire il senso di noia in realtà, portando i ragazzi ad aver bisogno di sempre nuovi e più intensi stimoli. Non a caso anche nel cartone noia è rappresentata come una ragazza sdraiata sul divano mentre controlla le notifiche del suo smartphone.

L'adolescenza, però, è quella fase della vita che obbliga di più alla noia, proprio perché spesso i ragazzi non decidono attivamente per la loro giornata. Sono obbligati a seguire le lezioni in classe, non hanno la macchina per potersi muovere in autonomia e dunque rimangono chiusi in casa perché devono studiare o perché lo hanno deciso i genitori. Questo stare nella noia, secondo molti neuroscienziati permette al cervello dei ragazzi di attivare particolari aree, che permettono loro di fantasticare o du darsi all'ozio. Sono momenti sono fondamentali per riposare il cervello, ed è importante che i ragazzi li vivano, che imparino a stare nella noia, per non costruire anche aspettative troppo alte della realtà.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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