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4 Marzo 2024
18:00

Pavor nocturnus nei bambini: cos’è il terrore notturno e cosa fare quando si presenta

Il pavor nocturnus è una parasonnia, ossia un disturbo del sonno dei bambini che si presenta nella fase non REM, quindi quando i piccoli sono profondamente addormentati. I bimbi gridano, sudano, hanno la tachicardia e spesso gli occhi sbarrati ma non si accorgono di cosa sta succedendo, e dopo l'episodio non si ricordano di averlo vissuto. Il disturbo tende a rientrare in adolescenza, è importante instaurare una corretta routine della nanna e non svegliare i bambini.

A cura di Sophia Crotti
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Pavor nocturnus nei bambini: cos’è il terrore notturno e cosa fare quando si presenta
In collaborazione con la Dott.ssa Elisabetta Lupi
Psicologa
pavor nocturnus

Il pavor nocturnus è una parasonnia, ossia uno dei principali disturbi del sonno che possono colpire i bambini tra i 3 e i 12 anni. Il pavor nocturnus è ben diverso dai risvegli dei bambini in un bagno di sudore per un brutto sogno, si tratta di veri e propri episodi di terrore del bambino che, l'indomani mattina, al risveglio, non ricorda nulla dell'accaduto.

Le cause del terrore notturno non sono ancora chiare, ma sembrerebbero derivare da condizioni di stress che il bimbo vive durante il giorno, o da un sonno disturbato da luci e rumori, o da problemi di salute come apnee notturne, febbre alta e ipertrofismo tiroideo.

Gli episodi sono caratterizzati da grida, tachicardia, respiro accelerato e pallore. Il tutto mentre il bimbo, anche se ha gli occhi sbarrati e magari si trova in piedi, non è in uno stato di veglia, infatti non percepisce la presenza dei genitori e il giorno seguente non ricorda nulla.

Cos'è il pavor nocturnus?

Il pavor nocturnus o terrore notturno fa parte delle parasonnie NREM infantili, ossia di quei disturbi del sonno che si presentano entro le prime 3 ore dell'addormentamento del bambino, nella fase non REM. In questa fase il sonno del bimbo è molto profondo, infatti, a differenza degli incubi che spesso i piccoli raccontano vividamente, i bambini che vivono episodi di terrore notturno la mattina seguente non se ne ricordano.

L'episodio di pavor nocturnus nel 15% dei casi è seguito anche da problemi di sonnambulismo e può ripetersi nel tempo con una frequenza variabile.

Durante l'episodio i bambini manifestano i seguenti atteggiamenti:

  • gridano
  • si dimenano
  • si alzano in piedi scendendo giù dal letto
  • spesso hanno gli occhi spalancati (ma essendo ancora nella fase del sonno profondo non sono svegli e non si rendono conto della presenza dei genitori)
  • hanno la tachicardia
  • hanno il respiro accelerato
  • sono pallidi
  • sudano molto
  • parlano ma non rispondono

Quanto dura un episodio di pavor nocturnus?

Generalmente gli episodi di terrore notturno durano pochi minuti, in alcuni casi si protraggono per un massimo di una mezz'ora.

pavor nocturnus

Quando l'episodio sarà terminato il piccolo tornerà a dormire per il resto della notte, come se nulla fosse accaduto.

Come capire se è pavor nocturnus?

Il pavor nocturnus potrebbe inizialmente essere confuso dai genitori con la reazione ad un incubo da parte del bambino.

Ma la differenza principale è data dal fatto che il piccolo seppur grida, si alza in piedi e ha il respiro accelerato, è ancora addormentato e non si accorge della presenza di altre persone nella stanza, comportandosi come fosse sonnambulo. Se gli si rivolge la parola per calmarlo, dunque, non risponderà oppure dirà frasi sconnesse, perché  si trova in una fase di sonno profondo.

Se il giorno seguente si prova poi a chiedere al piccolo a come è andata la nottata, lui non si ricorda di nulla, anzi dice di aver dormito molto bene, avremo la conferma che si tratti di un caso di pavor nocturnus.

Cosa fare e non fare durante un episodio di pavor nocturnus del bambino?

Per quanto un episodio di pavor nocturnus possa spaventare non poco i genitori, poiché il bimbo è in uno stato di malessere e evidente agitazione, è importante non peggiorare questo condizione.

pavor nocturnus

Le cose da non fare assolutamente sono:

  • svegliare il bambino durante l'episodio
  • abbracciarlo o toccarlo
  • farsi prendere dall'ansia
  • raccontargli l'episodio l'indomani per filo e per segno(il bimbo si potrebbe spaventare molto)

Le cose da fare invece sono:

  • rendere l'ambiente in cui il bimbo riposa il meno pericoloso possibile, allontanando tutti gli oggetti con i quali potrebbe farsi male
  • rimanere accanto al bambino senza richiamare la sua attenzione
  • iniziare a mettere in atto una routine della nanna
  • indagare e ridurre lo stress che i bimbi vivono durante il giorno

Cause

Le cause del pavor nocturnus non sono ancora chiare, nonostante sia molto diffuso tra i bambini tra i 5 e i 12 anni. L'istituto superiore di sanità (ISS), infatti, specifica che circa il 15-40% dei bimbi in questa fascia d'età ha avuto nella vita qualche episodio di pavor nocturnus o sonnambulismo. Le possibili cause del pavor nocturnus sono;

  • condizioni di forte stress vissute nel bambino di giorno
  • disturbi luminosi o sonori durante il sonno dei bambini
  • febbre alta
  • apnee notturne
  • ipertrofia delle adenoidi
  • distensione della vescica

Come risolvere il terrore notturno nei bambini?

Gli episodi di terrore notturno nei bambini tendono a rientrare da soli con l'adolescenza, quando il loro cervello sarà completamente strutturato, tuttavia si possono mettere in atto alcune strategie per favorire un riposo sereno nei bambini:

Il consiglio della psicologa

Il Pavor nocturnus è un disturbo del sonno associato a movimenti, comportamenti, percezioni e sogni del tutto indesiderati e inconsapevoli che si verificano tipicamente nelle prime ore della notte. Nella maggior parte dei casi il pavor nocturnus è una condizione benigna che non deve destare alcuna preoccupazione, tuttavia se gli episodi di terrore notturno si ripetono con frequenza è utile contattare i centri specializzati nella cura dei disturbi del sonno.

Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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