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19 Novembre 2023
11:00

Reggio Emilia Approach: cos’è e quali sono i suoi elementi fondamentali

Nelle scuole di Reggio Emilia si utilizza un approccio pedagogico ed educativo diverso da tutti gli altri: i Reggio Children sono i bimbi che ricevono quest'istruzione basata sul principio che il bambino è soggetto di diritti e che dunque il suo apprendimento avviene autonomamente (quando c'è la giusta struttura).

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Reggio Emilia Approach: cos’è e quali sono i suoi elementi fondamentali
reggio approach

Il Reggio Emilia Approach, o semplicemente Reggio Approach, è un modello educativo unico in Italia, così innovativo da aver catturato l'attenzione di educatori di tutto il mondo.

Caratterizzato da un approccio olistico e centrato sul bambino, questo metodo pedagogico per i bimbi più piccoli (e quindi per le scuole e i nidi dell'infanzia) si basa su diversi principi chiave che ne definiscono l'essenza e la pratica quotidiana. Perché si chiama così? Perché dagli anni Sessanta circa viene attuato proprio nel comune di Reggio Emilia, culla di questa filosofia pedagogica.

Cos'è il Reggio Approach

La storia del Reggio Emilia Approach la si deve a Loris Malaguzzi (1920-1994), pedagogista del secolo scorso che dopo la seconda guerra mondiale – periodo in cui in Italia non vi erano ancora leggi relative all'educazione e alla costruzione di scuole – ideò un nuovo modello per ricostruire l'educazione dei bambini e delle bambine, creando di fatto, insieme alla cittadinanza, un nuovo sistema educativo per l'infanzia.

Non esistendo ancora delle figure professionali ufficiali, il coinvolgimento dei genitori nel processo educativo fu ritenuto essenziale, e da allora così è rimasto. Il modello viene infatti utilizzato ancora oggi nelle scuole e nei nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia.

Le famiglie sono quindi parte integrante della struttura del Reggio Approach, che così si sviluppa:

  • Lavoro collegiale di tutto il personale
  • Presenza quotidiana di più educatori e insegnanti
  • L’atelier e la figura dell’atelierista
  • La cucina come atelier del gusto
  • L'importanza dell'ambiente in quanto educatore al pari di tutto il resto
  • La documentazione
  • Il coordinamento pedagogico e didattico
  • Il coinvolgimento di genitori e famiglie

Questo approccio educativo alla prima infanzia pone dunque l'enfasi sulla partecipazione attiva del bambino nel processo di apprendimento

Sul sito ufficiale del Reggio Approach si legge che questo è, in sostanza:

una filosofia educativa fondata sull’immagine di un bambino con forti potenzialità di sviluppo e soggetto di diritti, che apprende attraverso i cento linguaggi appartenenti a tutti gli esseri umani e che cresce nella relazione con gli altri.

Il ruolo del bambino, gli insegnanti e i genitori

L'approccio vede il bambino come un costruttore attivo del proprio apprendimento. La sua curiosità naturale e il desiderio di esplorare sono considerati motori essenziali della crescita intellettuale e emotiva.

Gli insegnanti sono in questo ambiente considerati facilitatori dell'apprendimento anziché dittatori di conoscenza. Si impegnano a osservare, ascoltare e rispondere alle esigenze e agli interessi dei bambini. E i genitori vengono coinvolti attivamente, diventando altrettanto facilitatori.

L'atelier e l'arte

Nel Reggio Approach, l'arte è vista come una forma fondamentale di espressione per i bambini. Gli ambienti di apprendimento di Reggio Emilia sono spesso ricchi di materiali artistici e promuovono l'uso creativo di diverse modalità espressive (come per esempio attraverso il tavolo luminoso, o light panel). Fondamentale in questo senso è l'atelier: uno spazio specificamente pensato per le realizzazioni artistiche, all'interno del quale si trova l'atelierista, figura che guida i bambini a esplorare le proprie inclinazioni artistiche ed espressive.

In generale, l'ambiente di apprendimento è considerato un "terzo insegnante". La disposizione degli spazi, la scelta dei materiali e l'organizzazione degli oggetti sono attentamente pianificati per stimolare la curiosità e l'apprendimento autonomo. Vivere in un luogo armonioso e curato, infatti, genera secondo il Reggio Approach un benessere psicologico e un senso di familiarità e appartenenza propedeutico all'apprendimento.

Anche la documentazione svolge un ruolo centrale. Gli insegnanti registrano il processo di apprendimento attraverso foto, registrazioni, e altri mezzi, evidenziando il percorso individuale di ogni bambino.

I cento linguaggi

Ma cosa sono, infine, i cento linguaggi di cui parla il metodo educativo di Reggio e che nell'atelier vengono supportati e ricercati?

Secondo Loris Malaguzzi, il bambino in quanto essere umano possiede cento linguaggi, ovvero cento modalità di espressione, di pensiero, di conoscenza, di incontro, di socializzazione… Questi linguaggi simboleggiano le infine potenzialità dei bambini, che possono arrivare alla conoscenza e alla costruzione della propria persona in moltissimi modi.

È dunque missione del nido e della scuola dell’infanzia valorizzare tutti questi linguaggi, verbali e non verbali, dando a ognuno lo stesso valore e la stessa importanza.

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