![lasciare bimbo all'asilo](https://staticwamily.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/35/2024/02/iStock-1358081262.jpg?im=AspectCrop=(16,9);)
Tornare al lavoro dopo aver partorito non è una passeggiata. La gravidanza e il periodo che la segue prevedono un forte stress emotivo e fisico e tornare a riempire la propria scrivania, ristabilendo la routine quotidiana dopo essersi assentate, non è semplice. Soprattutto perché bisogna pensare a dove lasciare il bambino mentre si ritorna al desk. Una volta conclusi i 5 mesi di congedo di maternità, per le mamme che ne possono beneficiare, tornare al lavoro è necessario per far fronte a tutte le spese che crescere un figlio comporta, a questo punto bisogna scegliere a chi lasciare il bambino mentre si è al lavoro. Le ipotesi sono diverse, se i nonni si rendono disponibili i bimbi possono stare con loro, altrimenti occorre iscriverli al nido o chiamare una tata.
Asilo nido o micronido
Lasciare il bimbo alle cure di strutture pubbliche o private come l'asilo nido e il micronido permette di essere sicuri che i piccoli siano in un ambiente adatto a loro e curati da personale competente. I posti per i bambini sembrano però introvabili nel pubblico e intoccabili nel privato. Secondo l'ultima indagine di Altroconsumo si parla di rette che nel pubblico si aggirano attorno ai 500€ mensili e che nel privato possono arrivare anche a 800€. I piccoli possono partecipare alle attività proposte dalle strutture dal compimento del terzo mese di vita, fino ai 3 anni.
![asilo nido](https://staticwamily.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/35/2024/02/iStock-1500142798.jpg)
Alcune aziende offrono ai dipendenti una soluzione più economica e in grado di permettere loro di conciliare davvero lavoro e genitorialità ossial'asilo nido aziendale che si trova nella struttura in cui lavorano o a pochi metri da lì.
Nonni
I nonni possono essere un'ottima soluzione, se non stanno più lavorando e si mostrano disponibili a tenere il bebè. Sono reperibili in qualsiasi momento e, soprattutto, non devono essere pagati per prendersi cura del bebè, permettendo dunque ai genitori di non avere ulteriori spese da affrontare.
È importante però non obbligare il bambino a stare con i nonni, né tanto meno costringere loro a prendersi cura del bambino, la scelta deve essere condivisa. Se i nonni, poi, si dimostreranno disponibili a tenere il bebè è bene che seguano la stessa linea educativa che già i genitori mettono in pratica con il bimbo e che seguano le loro indicazioni in ogni aspetto della cura del bebè.
Baby sitter
Una delle alternative, quando si rientra al lavoro dopo il congedo di maternità, è lasciare il piccolo con la baby-sitter. In questo modo il bambino, che già starà sperimentando per la prima volta il distacco dalla mamma, non dovrà abituarsi a un nuovo ambiente, ma rimarrà a casa sua con i propri giocattoli e le proprie abitudini. La cosa importante è scegliere una persona competente, per farlo basterà contattare un po' di profili e fare in modo che rispondano alle esigenze che per noi sono fondamentali nella cura del bambino.
![baby sitter](https://staticwamily.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/35/2024/02/iStock-1938184974.jpg)
Possiamo chiedere ad amici che hanno già avuto esperienza con una balia di indicarci il nome di una persona fidata o affidarci ai siti dove si trovano i profili di persone che sono state formate per svolgere la professione e magari hanno anche fatto dei corsi di primo soccorso. La baby-sitter, a differenza dei nonni, ovviamente è un costo per la famiglia, mediamente, a seconda della zona in cui opera, questo si aggira attorno agli 8-9€ all'ora.
Tagesmutter o tagesvater
La tagesmutter o il tagesvater sono figure professionali che, dopo aver seguito un corso di formazione e aver ottenuto un attestato, trasformano la propria abitazione in una struttura adatta all'accudimento di al massimo 5 bambini alla volta. Anche in questo caso possono accedere al servizio i bambini dal compimento del terzo mese fino ai tre anni.
Scegliere questa soluzione per il bimbo significa avere una persona competente che si prende cura di lui e di pochi altri bimbi, in un ambiente familiare, simile alla sua abitazione, ma dove il piccolo ha modo di giocare e socializzare con altri bambini. I costi sono inferiori rispetto ad asilo nido o micronido, a seconda dell'ISEE i genitori arrivano a pagare al massimo 300€, per un servizio che ha orari più flessibili.