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3 Aprile 2023
15:40

«Se ai bambini succedesse qualcosa quando gli adulti dormono?» Lo psichiatra americano bandisce i pigiama party fuori casa

Lo psichiatra americano Larry Mitnaul bandisce i pigiama party a casa degli amichetti, con un video su Tiktok. I bimbi senza il controllo degli adulti potrebbero compiere gesti impulsivi, accedere ai social e vivere dei traumi. Il web risponde a suon di hashtag, cercando un compromesso.

A cura di Sophia Crotti
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«Se ai bambini succedesse qualcosa quando gli adulti dormono?» Lo psichiatra americano bandisce i pigiama party fuori casa
Pigiama party

Torna in voga su Tiktok negli USA l’hashtag temuto da bambini ed adolescenti #nosleepover. Il trend è stato lanciato dallo psichiatra infantile del Kansas Larry Mitnaul, che si è detto contrario, per i suoi figli, proprio al pigiama party.

Questo ha dato vita a un dibattito sul web, se il pigiama party può essere un momento in cui il piccolo sperimenta l'autonomia e si confronta con realtà diverse dalla sua, per lo psichiatra ci sono troppi rischi, soprattutto legati all'accesso ai dispositivi digitali.

Con 4,0 Milioni di visualizzazioni, le parole dello psichiatra del Kansas Larry Mitnaul, sono entrate nelle case di molti americani che si sono dunque domandati quanto permettere ai loro bimbi di festeggiare tutta notte con gli amichetti facesse bene alla loro salute.

Lo psichiatra viste le molte interazioni ha dovuto spiegare in un altro video i motivi che lo hanno spinto a bandire da casa propria le feste notturne.

@doctormitnaul

Here’s a common theme parents don’t think about in regards to sending the kids to sleep overs #sleepovers #nosleepovers #nosleepoversforme #parentsoftiktok #psychiatrist #childpsychiatrist

♬ Aesthetic – Tollan Kim

La sua paura più grande? Che i piccoli possano, in assenza di limiti, vedere immagini che li traumatizzino, senza poter correre nel lettone dei genitori a chiedere spiegazioni. «E se il bambino trova un dispositivo digitale, accede a YouTube o TikTok, guarda immagini spaventose, interagisce con altri utenti, pubblica un video che poi diventa virale?» spiega lo specialista.

Pigiama party non è solo sinonimo di divertimento ma anche di traumi, secondo lo psichiatra

Pigiama party non è solo il sinonimo di una serata trascorsa a prendersi a cuscinate, mangiare caramelle, mettersi lo smalto e raccontarsi i segreti, come le serie tv americane l'hanno sempre dipinto. Secondo lo psichiatra potrebbe tramutarsi in un trauma dal quale i bimbi, alle prese con esperienze nuove e senza i loro genitori, potrebbero rimanere segnati per tutta la vita.

pigiama party

I bimbi fanno molto tardi, potrebbero non riuscire a dormire e spaventarsi, guardare film non adatti alla loro età, o perdersi tra i meandri dei social network. Proprio perché quando tutto è concesso, non ci sono regole, ma neanche tutele per i nostri bimbi.

Il compromesso: #half-over

Allora i pigiama party, occasione per i nostri figli per socializzare e per noi genitori per goderci una serata di coppia, sono per sempre banditi?

Assolutamente no, ecco il compromesso che il web, a suon di nuovi hashtag, ha trovato: portare i nostri piccoli "impiagiamati" dai loro amichetti e andarli a riprendere per le 22:00, quando cotti si addormenteranno in macchina, già in tenuta da nanna.

Amiche pigiama party

In alternativa possiamo permettere ai nostri bimbi di dormire fuori casa quando conosciamo bene la famiglia dalla quale li manderemo, oppure possiamo permettergli di farlo dai nonni, insieme ai loro cugini, convinti che gli orari del sonno non cambieranno molto e i bimbi saranno controllati.

Possiamo andare a riprendere i nostri bimbi per le 22.00, o permettergli di fare un pigiama party solo da chi conosciamo bene

Il segreto alla fine sta nell‘essere tranquilli noi, perché tutte queste paure che abbiamo elencato i bimbi non le hanno ma potrebbero assorbirle, vivendo la prima dormita con gli amici più che come un momento di divertimento e indipendenza, come un vero e proprio incubo.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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